domenica 28 giugno 2009

I Have A Dream...

Ho un sogno. E' da un paio di giorni che cerco di capire dove stia il problema nella creaione di un sistema che permetta di far interagire in modo facilitato la cittadinanza di un comune con il comune tramite servizi web avanzati. Quello che intendo è una serie di servizi stile GMail, Google Calendar, Zoho, Google Docs, o simili, e non dei semplici e poco interattivi (e a volte poco utili) siti web tradizionali.
Mi è capitato di passare su questo bellissimo sito (http://diycity.org) dove cittadini appassionati di programmazione cercano di costruire delle reti di servizi on-line per migliorare la fruibilità di servizi e offrire informazioni e risorse che il solo comune o il solo governo locale non può/riesce a fornire.
Prendo spunto da un articolo del creatore di DIYCity, John Geraci, sui quattro pilastri dell'e-governance. In questo articolo tratta problemi di G2C, G2G, C2G, C2C. L'approccio di Geraci sul problema dell'e-governance da un punto di vista teorico e strutturale è di indubbio interesse, ma cozza, esportando il modello, contro una struttura statale diversa, nella vecchia europa. Qui i soldi sono più scarsi, l'interesse verso la tecnologia minore, in Italia molto più che nel resto dell'Europa. Eppure è strano, perchè nonostante l'humus sia diverso, qui abbiamo ottimi teorici, ottime idee, ottimi spunti che non riescono a trovare strada per la mancanza di terreno fertile.
Fatto è che con le scarse risorse economiche degli italici comuni è difficile anche solo iniziare a parlare di infrastruttura tecnologica. Ma il bello è che per ottenere dei risultati interessanti basterebbe già riuscire ad integrare servizi già esistenti, magari open-source, e utilizzare le risorse già presenti nel territorio, e la rete di conoscenze già esistente del mondo dell'attivismo hacker.

Voglio condividere con voi una visione, nella qule io cittadino del comune X dotato di un ipod touch posso segnare mentre passeggio a piedi una buca nel terreno sulla mappa della mia citta. Tramite una decisione dei cittadini del comune X che condividono una rete wireless posso inviare l'informazione direttamente su una mappa che viene aggiornata costantemente da comune (quando vengono risolti problemi) cittadini (quando vengono segnalati problemi o consigli) e enti locali (quando ci sono modifiche temporeanee alla viabilità). In questo modo, finita la passeggiata, posso prendere il navigatore satellitare aggiornato tramite le informazioni di viabilità e andare in macchina a fare la spesa. Questa spesa mi piacerebbe fosse fatta in buona parte su frutta e verdura km0, ovvero più vicina possibile a casa. Cerco quindi su un sistema integrato dove si trovano contadini che hanno quelle tipologie di verdura che mi servono. In una mezz'ora sono di nuovo a casa. La sera voglio uscire, e a causa della mia mania di cercare locali nuovi, cerco on-line i locali presenti. Peccato che non sappia se la zona è sicura o meno, fortunatamente la questura e i cittadini hanno pubblicato un servizio per sapere dove sono stati commessi crimini in base all'orario nelle varie zone della città, quindi posso sapere se di sera una certa zona è sicura o meno. Dopo la serata a festeggiare nel locale, torno a casa e la mattina dopo non sto molto bene. Devo andare dal medico. Sono nuovo in città, dove si trova, come lo contatto? dovrei andare all'ASL, lo so, ma magari c'è un servizio basato sulle informazioni geografiche che mi dice dove si trova il medico più vicino e possibilmente una serie di informazioni offerte da altri utenti che si sono trovati a parlare con lui.

Questa è solo una piccola parte di una storia teoricamente molto lunga, che certo non parla di tutti e non parla a tutti. Ma col tempo che passa diventano sempre più le persone interessate ad un servizio del genere, poichè un sistema del genere rende la vita molto più comoda ai cittadini. Dalla mamma che deve correre in ufficio e non può fare code al supermercato mentre torna a casa perchè deve andare a prendere il figlio o i figli a scuola, al giovane imprenditore che non può prmettersi infrastrutture tecnologiche di alto livello nonostante possa averne bisogno, all'azienda di vecchia data che per motivi tecnologici si trova a dover lottare contro sempre più agguerriti concorrenti e quindi decide di fare un momento di auto-analisi cercando aiuto in moderne tecnologie che sarebbero un investimento suicida per lei da sola, ma condivise con altri imprenditori del territorio possono avere senso.

Dopo questi rapidi caso d'uso possiamo pensare "caspita, dobbbiamo avere un sacco di soldi, tanti programmatori, ecc... per costruire un sistema del genere..." La risposta è no. Perchè la cosa importante è non fare qualcosa se qualcun'altro l'ha già fatto. Ad esempio, http://www.seeclickfix.com/ permette di segnalare eventi e problemi non gravi all'interno del comune e mettersi in "ascolto" di cose che succedono. L'integrazione di questo con servizi appositi all'interno del comune sarebbe molto semplice e poco costosa (una mail per sapere quando ci sono problemi e sapere dove è saltata una lampadina non costa nulla). Questo non è l'unico servizio locale, ed è solo un'idea per risolvere un problema piccolo. Ma sarebbe già un passo enorme.
Sempre Geraci in DIYCity ha pubblicato un paio di settimane fa un post (http://diycity.org/discussions/diycity-10-framework) sul framework necessario per l'attivismo cittadino e la comunicazione tra Governance e Cittadini. E così come si parla di
DIY Transportation
DIY Police Services
DIY Emergency Care
DIY Public Health
DIY Waste Management
che sono un pò i servizi di base (immaginiamo i vigili del fuoco ch epossono non avere n telefoni ma un server sul quale compare un messaggio e può esserne decisa l'importanza e quindi rimandare la risposta alla chiamata a quando emergenze più pressanti siano state risolte, immaginiamo un sistema base per segnalare problemi alle forze dell'ordine, un sistema che permetta di conoscere con precisione la gestione dei rifiuti nel comune, oltre ai servizi visti sopra), si deve pensare anche a servizi avanzati, ovvero
DIY Education

DIY Resource Location
DIY Alt Transportation (bikes etc)
DIY Citizen Coordination
Inoltre, da notare è che Geraci non ha mai parlato di B2G e G2B, che sono due parti altrettanto importanti del sistema, soprattutto quando non si intende in senso stretto "Governance". Se ad esempio l'associazione industriali o commercianti di un paese fosse anche un punto di appoggio per servizi informatici avanzati (e non sto parlando di buste paga o simili), quali data warehousing, formazione su gestione aziendale informatizzata, aiuto nella costruzione di infrastrutture o fornitura di infrastrutture che una sola piccola azienda non potrebbe minimamente permettersi, improvvisamente ogni negozio potrebbe avere una vera presenza on-line. Se non è interessato ad avere il proprio spazio personalizzato, basterebbe anche la possibilità di gestire il magazzino in modo "uniforme" per permettere all'associazione di categoria di diventare un punto di appoggio per un grande sistema di e-commerce. Questo permetterebbe di eliminare code di pagamento nei negozi, e nel contempo aumentare la clientela possibile. E la stessa cosa vale in direzione opposta, i negozi in questo modo possono fornire al comune o agli enti locali delle informazioni in più che fino ad oggi necessitavano burocrazia e carta stampata.

Tragicamente il problema non è tanto a quanto grande fare l'infrastruttura, ma il fatto che deve essere una idea condivisa, accettata e, per quanto DIY (quindi fai da te, ovvero legata all'attivismo dei soli cittadini) anche supportata e possibilmente coadiuvata dai comuni. Quindi ogni parte deve dare il suo contributo.
Quindi ad esempio, il comune può fornire ad associazioni di hacker volontari tutti i dati pubblici in modo che questi possano essere informatizzati o analizzati in modo da creare dei feed RSS utilizzabili per integrazioni con servizi di terze parti quali OpenStreetMaps, Wikipedia e centinaia di nuove idee che possono sorgere non appena le informazioni siano disponibili.

Magari tutto questo è solo un delirio senza senso, ma credo che un mondo migliore sia possibile...