Innanzitutto Tsipras sta dicharando di essere inadatto a governare. Le elezioni servono non per avere un bel ragazzo da mandare a incontri internazionali, per quello ci sono eventi e casting di modelli. Servono per avere un leader che sappia guidare il paese anche in momenti critici e gravi, come quello greco, che sappia riconoscere i problemi e sappia spiegare il perchè di scelte anche non comode. E con un'operazione come il referendum sta dichiarando che questo non vuole farlo da solo, ma vuole farlo con l'assenso del popolo greco, rifiutando la posizione del leader in due direzioni: verso il suo popolo, verso il quale ha l'onere di governare, e verso gli altri leader europei, che hanno vinto elezioni e non si sognerebbero mai al mondo una mossa delirante come quella del referendum. Mi dispiace, ma con la mossa del referendum ha perso, da parte mia, tutto il rispetto che potevo avere verso una forza i cui principi non condivido, ma che ha comunque degli aspetti di interesse e di valore e che poteva portare un interessante punto di vista in discussioni.
Il secondo punto problematico è la fine della democrazia. Con il referendum abbiamo il grande compiersi dell'abominio definito da Platone, ovvero la Politica Populista. La gente voterà? Voterà si? Voterà no? Non è importante, perchè questo gesto in quanto tale è un precedente agghiacciante per il mondo.
Vediamo cosa ha scritto Tsipras ai cittadini:
Greche e greci,"All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione." Mi dispiace, ma non è così. Non è fierezza e sangue freddo puntare per il Grexit sul voto contrario al referendum. E' non aver le palle per dire al proprio popolo che arriverà la svalutazione. E' non aver le palle di spiegare in europa che la grecia uscirà.
a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.
La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.
E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.
E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.
In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola.
Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo.
Alexis Tsipras
"E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia." Anche questa frase è senza senso. Non è un impegno che deve prendere, anzi, è un impegno che gli è stato dato alle elezioni. Non è un passante, è il presidente del governo greco, che gli piaccia o no.
"Per la sovranità e la dignità del nostro popolo." Mi dispiace per tutti gli amici greci.