lunedì 12 ottobre 2015

OpenStreetMap a #SCEoff2015 e #SCE2015

Nuova Smart City Exhibition! Per portare un po' di OSM alla Smart City Exhibition faremo 2 eventi. Il primo giovedì sera a #SCEoff2015 in Working Capital sotto forma di mini-mappatura del territorio basata sui field papers della zona attorno a Working Capital in via Oberdan, che provvederemo a mappare su carta in un giro dell'isolato e digitalizzare subito dopo. Il secondo, invece, si svolgerà venerdì mattina in fiera a #SCE2015 e tratterà in modo più teorico la modalità di raccolta dei dati su OSM e della fruizione di questi dati per le amministrazioni e gli utenti finali. Insomma, in due giorni (in realtà, in poche ore) si andrà dalla produzione del dato sul territorio al consumo del dato come informazione grafica, turistica e decisionale senza passare dal via.
Non è necessario essere grandi cartografi e nemmeno hacker sfegatati per partecipare, ovviamente!

domenica 28 giugno 2015

Sul perchè è sbagliato il referendum greco - Why the greek referendum is wrong

Tsipras vuole delegare al popolo greco la decisione attraverso il referendum. Una certa sinistra sbandiera la cosa come il massimo livello di democrazia mai visto in europa. E, ironicamente, non vede quanto sia in realtà la morte della democrazia. La grecia è una repubblica democratica che elegge regolarmente un suo governo, un suo parlamento e i vari organi istituzionali che vengono pagati dai cittadini per prendere delle decisioni per il bene del paese. Ora possiamo discutere a lungo il concetto di "bene del paese", possiamo discutere a fondo il significato di "rappresentanza". Soprattutto vedendo la cosa nell'ottica italica del moVimento, dove uno vale uno tranne quando non è vero, e nell'ottica di moVimentizzare tutto perdendo i principi sani e fondanti di partiti di governo, dove alla fine è solo una persona a prendere una decisione e a mettere il nome sul governo. Ebbene, fare un referendum su un argomento di questo tipo porta a galla due problemi:
Innanzitutto Tsipras sta dicharando di essere inadatto a governare. Le elezioni servono non per avere un bel ragazzo da mandare a incontri internazionali, per quello ci sono eventi e casting di modelli. Servono per avere un leader che sappia guidare il paese anche in momenti critici e gravi, come quello greco, che sappia riconoscere i problemi e sappia spiegare il perchè di scelte anche non comode. E con un'operazione come il referendum sta dichiarando che questo non vuole farlo da solo, ma vuole farlo con l'assenso del popolo greco, rifiutando la posizione del leader in due direzioni: verso il suo popolo, verso il quale ha l'onere di governare, e verso gli altri leader europei, che hanno vinto elezioni e non si sognerebbero mai al mondo una mossa delirante come quella del referendum. Mi dispiace, ma con la mossa del referendum ha perso, da parte mia, tutto il rispetto che potevo avere verso una forza i cui principi non condivido, ma che ha comunque degli aspetti di interesse e di valore e che poteva portare un interessante punto di vista in discussioni.
Il secondo punto problematico è la fine della democrazia. Con il referendum abbiamo il grande compiersi dell'abominio definito da Platone, ovvero la Politica Populista. La gente voterà? Voterà si? Voterà no? Non è importante, perchè questo gesto in quanto tale è un precedente agghiacciante per il mondo.
Vediamo cosa ha scritto Tsipras ai cittadini:
Greche e greci,
a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.
La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.
E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.
E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.
In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola.
Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo.
Alexis Tsipras
"All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione." Mi dispiace, ma non è così. Non è fierezza e sangue freddo puntare per il Grexit sul voto contrario al referendum. E' non aver le palle per dire al proprio popolo che arriverà la svalutazione. E' non aver le palle di spiegare in europa che la grecia uscirà.

"E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia." Anche questa frase è senza senso. Non è un impegno che deve prendere, anzi, è un impegno che gli è stato dato alle elezioni. Non è un passante, è il presidente del governo greco, che gli piaccia o no.

"Per la sovranità e la dignità del nostro popolo." Mi dispiace per tutti gli amici greci.

Sulla Politica e la Democrazia - On Politics and Democracy

La politica è una cosa strana. Nello specifico è curioso che abbiamo preso una delle forme definite da Platone stesso e l'abbiamo resa il nome dell'ambito nel quale si va a definire il modus operandi della gestione della cosa pubblica. Platone definisce, infatti, la Politica come una delle tre forme di governo:
Politica, governo dei tanti, arisotcrazia, governo dei migliori, e monarchia, governo del singolo. Di ognuno dei tre casi esistono forme degeneri: tirannide è la degenerazione della monarchia, poichè il tiranno ottiene illegalmente il potere, l'oligarchia e la olocrazia sono le degenerazioni della aristocrazia, poichè a governare non sono i migliori (aristoi), ma solo gente a caso (oligarchia) o addirittura i peggiori della società (olocrazia). Infine la corruzione della politica è la democrazia, nella quale un popolo non informato è succube delle folate di vento che lo portano a seguire la banderuola di turno e quindi non sa prendere la decisione migliore, ma quella a favore di chi urla di più o che più riesce a parlare con la pancia del suo elettorato.
Date queste definizioni, abbiamo col tempo scelto di chiamare il tutto con una parte (la Politica è diventata la politica) e abbiamo optato per un sistema politico basato sulla degenerazione della Politica, la democrazia, ripulendolo di alcuni errori pratici ovvi.
Basarsi sulla degenerazione è stata una scelta fondamentale e giustissima, in tempi più semplici e più gestibili. Oggi il mondo è diventato complesso e connesso, cosa che non era vera prima di 25 anni fa e proprio per questo è diventato più difficilemnte governabile. Questo vale per un paese democratico, ma anche per enti minori, che abbiano al loro interno dei sistemi democratici, dai partiti ai condomini. E così la popolarità di una operazione politica ha un andamento visibile, come le azioni in borsa, un partito politico viene analizzato e eviscerato ogni lunedì sera dai telegiornali per capire quanto piace o meno alla gente, il politico di turno deve sparare la frase più ad effetto per poter essere retwittato, sharato, taggato, memizzato.
Affascinante situazione, che però ha un costo. Heisenberg ci insegna che l'osservazione di un fenomeno va ad impattare sul fenomeno stesso, modificandolo. Ovvero, Platone aveva ragione: la Democrazia, intesa come degenerazione populista della Politica è forse la peggior forma di governo immaginabile.
Possiamo dire, ovviamente, che non siamo in un sistema populista, ma in una democrazia rappresetnativa. Possiamo dirlo, certo, ma i fatti non ci danno ragione, e lo si vede quando un politico si trova costretto, per le ragioni del voto, a strizzare l'occhio al partito opposto sotto indicazioni dello spin doctor, o, molto peggio, a rivedere delle riforme importanti quanto necessarie a partire da come i sondaggisti danno la popolarità del partito per le incombenti elezioni. E quindi chissene importa della legge giusta o sbagliata? L'importante è che sia popolare. Chissene importa dei contenuti delle cose, l'importante è il tweet contro o a favore di questa o quella posizione. E l'assurdo è che questa situazione delirante è oramai talmente radicata da rendere impossibili discussioni sensate.
In Italia la costituzione prevede che il presidente del consigio sia scelto dal presidente della repubblica partendo dalla discussione fatta con i vari partiti subito dopo le elezioni. Alle ultime elezioni politiche il PD ha non vinto (cit.), pur prendendo la maggioranza dei voti e quindi Napolitano diede a Bersani l'incarico di formare il governo. Impossibilitato dai cattivoni dei 5Stelle (si scoprirà poi che in realtà non ci sarebbe andato comunque al governo con loro, alla faccia del "mai larghe intese"), viene passata la palla a Letta, che svolge una parte del suo lavoro e infine, serenamente o no, viene passata la palla a Renzi. Ebbene, va ricordato che nonostante 20 anni di delirio e di partiti personali con il nome sul simbolo del partito NON siamo in una repubblica presidenziale, NON votiamo per il nome sul simbolo del partito ma votiamo per dare una maggioranza al parlamento, in base alla quale il presidente della repubblica sceglie a chi dare l'onere di governo. Dire altrimenti, raccontare la favola del presidente non eletto, è solo populismo: NESSUNO dei 27 presidenti del consiglio di NESSUNO dei 63 governi della Repubblica Italiana è mai stato eletto dal popolo, ma scelto dai 12 presidenti della repubblica che si sono susseguiti. E non sarà un gruppo su facebook, una petizione su change.org o una raccolta di firme a cambiare la costituzione italiana, fortunatamente.
Questa è una delle ancore di salvezza che la nostra costituzione mette per evitare la deriva populista che sarebbe facile e lo dimostriamo ogni giorno.
Bene, dove è il problema? Il problema siamo tutti noi, 70.000.000 di piccoli problemi, di disinformazione, di dubbio, di terrore verso il prossimo, di paura. Tutti problemi generati dall'ignoranza di fondo e dalla sfiducia verso l'informazione. Tutti problemi generati da un sistema creato per un mondo più semplice, che si trova ad essere inadatto ad un mondo complesso, che rende l'elettorato assolutamente inadatto a votare. E che non può cambiare, perchè è lo stesso elettorato che premia "pane e giochi" attraverso metodi mediocri i valutazione (auditel e simili) e non vanno a misurare l'impatto delle cose dette e fatte sui media.

It sure used to be… We stood up for what was right. We fought for moral reason. We passed laws, struck down laws, for moral reason. We waged wars on poverty, not on poor people. We sacrificed, we cared about our neighbors, we put our money where our mouths were and we never beat our chest. We built great, big things, made ungodly technological advances, explored the universe, cured diseases and we cultivated the world’s greatest artists AND the world’s greatest economy. We reached for the stars, acted like men. We aspired to intelligence, we didn’t belittle it. It didn’t make us feel inferior. We didn’t identify ourselves by who we voted for in the last election and we didn’t scare so easy. 
We were able to be all these things and do all these things because we were informed… by great men, men who were revered.

martedì 6 gennaio 2015

Un augurio per il nuovo anno

By Dieglop (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Il ritorno negli uffici è imminente e si tornerà a brevissimo al solito tran-tran, alle solite problematiche risolte nel solito modo perchè si è di fretta e perchè non sono priorità, mentre le priorità sono "ben altre". Non è una lamentela: è una constatazione amara del sistema di cui anche io faccio parte e di cui anche io sono al contempo vittima e carnefice.
Però vorrei farmi e farci un augurio che può sembrare banale ma banale non è affatto. E questo augurio è di riuscire a far breccia anche in spiriti non tecnologici per aumentare la consapevolezza verso i beni comuni. 
Mentre per acqua, verde, luce possiamo discutere su aspetti concettuali, ma l'aspetto "comune" è evidente e fenomenologicamente visibile, è più difficile capire e interiorizzare l'importanza "comune" di informazioni, quali la posizione di una fontanella, la posizione dei bidoni per il riciclaggio. E' più difficile percepire l'importanza "comune" del passato, non inteso come i soliti eventi di ricordo che risultano molto estetici e che consentono di vedere le gerarchie istituzionali dei comuni ma non vanno in alcun modo oltre questo gesto. E' più difficile accettare l'importanza dell'informazione "comune" relativa alle meta-informazioni quali "a quale periodo si riferisce quel documento pubblicato sul sito del comune di turno?" o "con che criterio sono stati aggregati i dati per fare quelle valutazioni?" o "quale metodologia è stata utilizzata per analizzare quei dati?". E', infine, più difficile rendersi conto dell'importanza dell'apertura del codice della applicazioni ad uso interno appaltate e fornite alle pubbliche amministrazioni, quali i vari gestionali interni e i CMS.
Le varie leggi su trasparenza e simili graffiano a volte a malapena la superficie del problema. La pedissequa applicazione della legge genera una "area trasparenza", per i vari enti, che è forse utile vista in forma burocratica, ma risulta totalmente inutile per il cittadino che volesse avere percezione di questa trasparenza. Eppure esperienze dirette fatte in UNIBO dimostrano che la maggiore consapevolezza dell'importanza dell'apertura dei dati rende più leggibili e più utili i documenti di trasparenza di cui sopra. 
Questo è vero perché alla fine, tutte le valutazioni che ogni giorno facciamo sono elaborazioni esplicite o implicite di dati che raccogliamo. Ovviamente vale per noi come esseri umani, ma anche per entità più complesse quali comuni, regioni ecc... E quelle "aree trasparenza", ad esempio, vengono costruite partendo, appunto, da dati raccolti all'interno dell'istituzione. E qui si arriva alla tragica fine della catena alimentare, che ne è anche il triste inizio: Gli appalti e la convinzione antica che riassumeremo con l'arrogante "l'amministrazione sa fare tutto". 
E' negli appalti che si annida il peccato originale, e nell'arroganza della conoscenza l'uccisione di Abele: L'amministrazione non si rende conto del pericolo della perdita dei digital commons
Esempio pratico italiota è Google Art Project: Meravigliosa vetrina per i nostri Uffizi, che senza molte remore ha regalato tutte le foto ad altissima definizione delle opere d'arte a Google, che li ha inseriti nella piattaforma dando a quest'ultima ancor più visibilità (la visibilità degli Uffizi è aumentata ma pochissimo rispetto al resto). Eppure basterebbe liberalizzare le foto all'interno dei musei, basterebbe pubblicare le strutture interne dei musei su OpenStreetMap, basterebbe consentire la pubblicazione delle foto ad alta definizione nella rete, basterebbe, come sta facendo l'istituto Smithsonian negli USA, decidere che le informazioni più visitate sono su wikipedia e quindi migliorare quell'archivio di conoscenza comune per massimizzare la visibilità delle opere e la conoscenza dei percorsi nel museo. 
Senza andare così in alto, quasi tutti i siti comunali di qualsiasi dimensione contengono mappe di Google. Le informazioni visualizzate sono di proprietà di Google, mentre basterebbe poco per utilizzare le mappe di OpenStreetMap. Se lo facessero consapevolmente, sarebbe una scelta. Discutibile, ma pur sempre una scelta consapevole. Ma quasi sempre la scelta è totalmente inconsapevole. Il paradosso è che con OpenStreetMap, qualora ci fossero errori o imprecisioni, è possibile far crescere comunità locali rendendole consapevoli del loro territorio per migliorare le informazioni comuni, creando, con la scusa digitale, uno "spirito del luogo", che nel mondo del pendolarismo moderno ha sempre più importanza e valore.
Il problema è, tragicamente, la mancanza, in questo nostro buffo paese, di una visione d'insieme. Di un CIO, un Chief Information Officer, uno specialista informatico che possa dare una visione di medio periodo al paese e che dia una direzione di massima fornendo degli strumenti a cittadini e istituzioni di ogni livello per lavorare insieme e digitalizzare il paese. E tutto questo senza nulla togliere ai Digital Champions, AGID e simili, anzi, dando loro un quadro di riferimento che consenta di non andare in direzioni sostanzialmente casuali rischiando, per altro, di perdere ogni valutabilità del loro operato ma bensì valorizzandolo e muovendo le pedine istituzionali in modo da eliminare ogni genere di impedimento burocratico alla partecipazione tecnologica.
Ecco, questo è quello che vorrei che avvenisse nel 2015. Che tutti capissimo che i beni comuni non sono solo quelli che le istituzioni offrono fisicamente a noi, ma anche tutto il resto che ancora non è considerato bene comune, forse anche più importante per il nostro futuro in un mondo digitalizzato. E, visto che ci siamo, vorrei che finisse questo priapismo dei numeri. Non siamo anglosassoni, bene importare le metodologie numeriche, ma malissimo non interpretarle e renderle proprie (ovviamente per alcuni fa gioco, ma è un gioco nel quale ci rimettiamo tutti). 

martedì 2 settembre 2014

Sometimes we need to look back - An old post from TheITGuys

A funny old post I had on TheITGuys... it was still 2010

I happened to look at Google Books, lately, and found something really amazing: a trip back to the past. An old issue of CIO magazine, July 1994
Let us go through the issue together, it is an amazing trip into the various crises, mergers, acquisitions, technologies, buzzwords of our time.
BAM! Page 1, first dead. The first company cited in the magazine is DEC, which would die only 4 years after this issue and was sold to Compaq. The words “We wanted a global partner to help us set world records in client/server” shows one of the buzzwords in the computing middleage: Not that it’s outdated, because we can hide the C/S model in clouds, middlewares, grids, but it still is a C/S paradigm, no matter how evolved or hidden. The amazing fact is that SAP wanted to set records for C/S. This was the real beginning of the networking era.
Page 2, a second dead. This time not a company (who can kill IBM?), but an operating evironment. OS/2, advertised in 1994. One year later, the main competitor of OS/2 for the IBM PC platform was no longer Windows 3.1, but Windows 95. We know the story from that point on.
Nothing to say about Unisys, on page 4&5. They still are in the business. They never even changed the logo! Even Information Builders on page 7. Fascinating they were relying on technologies that still exist, like Focus Reports. This means having a good eye on who to partner with. EDA/SQL is now part of Sybase.
Everybody know SAP on page 8&9.
On page 11 we find Comdisco, a company that had grown at an incredible speed for nearly 20 years but due to many legal problems with IBM, had undergone a huge restructuring and failed only few years after this issue. The leasing company had developed a very intersting services division, which became important after the attacks of 9/11. SunGard, which had already a very structured team, bought the services division for US$825 million, topping the $610 million bid made by Hewlett-Packard. The company emerged from chapter 11 bankruptcy proceedings in August 2002 and is still alive and trying to sell all the assets.
On page 12&13 we find the big acquisition of last year! [Note: we are in 2010] Sun Microsystems (at that time called simply Sun) sponsoring the 1994 world cup.
Page 15 shows us BMC software with an intersting title “Control your world from your desktop”. Thinking of Mom Google, today, we can say, how cute… But in the end they are still around, no longer with distributed systems management, but with business management and IT management. But the good thing in big companies is to see them change, isn’t it?
On page 18 we have a conference agenda. As usual the list of sponsors can give us hints:
The first is Acxiom, the 2005 Big Brother Award nominee for Worst Corporate Invader for a tradition of data brokering. Yet they are still alive.

Amdahl Corporation, founded by the Gene Amdahl of Amdahl’s Law (the law which make multi-processors useless in certain cases), was created in 1970. 9 years later the founder left the company, for a new venture. In 1994, the company was 5 years away from being acquired by Fujitsu. Fascinating thing is that Amdahl was no longer in the company, having created Trilogy systems, which failed around 1989. And then again Amdahl was already in his new venture, Andor International, which in turn in 1994 was 1 year away fom bankruptcy. 

Ok, like SAP, everybody knows Computer Associates, with its 4,271 billion $ revenue… :O
Data General was one of the first minicomputer firms from the late 1960s. Three of the four founders were former employees of Digital Equipment Corporation. Intersting is that DG was way ahead of its time: Data General’s introduction of the Data General-One in 1984 is an interesting story. The DG One was a nine-pound battery-powered MS-DOS machine equipped with dual 3½” diskettes (it’s 1994, the big trend was 5¼” diskettes readable with an external drive), a 79-key full-stroke keyboard, 128K to 512K of RAM, and a monochrome LCD screen capable of either the standard 80×25 characters or full CGA graphics (640×200). Bad choices (ususally the worst choices are the ones ahead of time) brought the company to a huge crisis and in 1999 the Cambridge, MA based EMC took over the company, eliminating the production of the DG computers at first, then selling to a third party the maintainence and spare parts, keeping only the storage solution, which is still sold with its original name, the CLARiiON

EDS stood for Eletronic Data Systems. It was founded by Ross Perot in 1962 in Plano, Texas, inventing something the world had never seen: outsourcing. The company was acquired in 1984 by General Motors, spun off again in 1996 and bought by HP in 2008, becoming HP Enterprise Services.
Gupta Technologies, LLC was a software development company whose main products were SQLBase, and a RAD called Team Developer aka SQLWindows. SQLWindows was one of the first GUI development tools for Microsoft Windows. The name of the company was changed to Centura Software in the late 1990s. In 2001 the company filed for Chapter 11 Bankruptcy. Some assets were bought by Unify Corp, which makes .NET based development/integration/archiving solutions.

Informix was one of the steps of the life of Relational Database Systems created in 1980. In 1981 the market was turning to the emerging RDBMS market, and the released Informix. In 1985 the Informix software integrated a SQL-based query language. One year later the company was renamed to Informix Software. The growth of the company pushed to interesting acquisitions in the areas of office systems for both DOS/Unix (SmartWare) and Apple Macintosh (WingZ). The first software was in 1990 the #2 spreadsheet after Excel, while the second, suffering lack of development, was sold in 1995 to Claris, company whch later would become Filemaker Inc. Informix, meanwhile, went on growing, entering markets like OLTP/Datawarehousing in 1994 and later Object-relational Databases (1995). After some huge internal problems between 1996 and 1998, the company retook air in 2000 doing many major acquisitions. Informix’ story ends one year later, when IBM, promped by Informix’s largest customer Wal-Mart, bought the database management part of th company, leaving the rest under the name of “Ascential Sowftware”. The reunion if Informix’s assets under IBM’s protective wing ends in 2005, when even Ascential Software is bougth.

We all know Intel, so no words on that

Oh, lotus… Now IBM!
Picturetel, since 2001 Polycom
RACAL-DATACOM has a more curious and intercontinental story. Racal was created in 1950 in Isleworth, West London. Yes, UK. in 1979 Racal bought Decca Radar forming Raca-Decca. Racal-Datacom conducted business in the US. in 1983 Racal entered cellular networks with Racal-Telecom. In 1991 Racal Telecom was demerged from Racal creating a company called Vodafone. This can be used as a unit of measure for the Mega-Fail… The rest of the story of this british success goes on until 2000 when the French (oh my god, the French!!) from Thomson acquire the company ending some time later in the Aerospace and Defese company Thales Group.

The other companies are famous and don’t need a real explanation. 
For some pages we encounter SAS, IBM, HP, the already met ACXIOM.
A previously ignored company is QMS, they made network printig systems. Amazing the total lack of information about the company, but the presence of drivers for the old printers. Anyway the company is now part od Konica Minolta Global.

On page 29 we find Tandem, a computer manufacturer, and a comparison between Tandem computers and some HP 9000 series. Fate is cruel: three years after this ad, Tandem was acquired by Compaq, which was acqiured later by the nemesis HP. 

On page 31 we have Fujitsu, acquisitor of Amdahl.

There was someone missing in the picture. On page 34 we have a good old friend: SCO! Ok, I sincerely don’t understand the status of SCO today, but at that time he story was pretty amazing. The Santa Cruz Operation was a Software Company based in Santa Cruz. They sold a Unix system called Xenix written by the most unsuspectable company: Microsoft. Until 1993 Xenix was used internally at MS. SCO was the first Unix company. In 1993 they started developing a product line called Tarantella. The big problems would have come later, when the Unix division was sold to Caldera, whic then became the new SCO and the previous SCO was to be called the Santa Cruz. After the name switch things went down a steep hill: the legal battles between SCO and Linux, SCO and Novell, SCO and Red Hat, SCO and IBM, SCO and DaimlerChrysler. At the moment, as far as I can understand the situation is very critical.
Page 41 shows us how a company can grow old even as times change. Exide was founded by W.W. Gibbs in 1888 and was then called Electric Storage Battery Company. In 1900, the company developed a product of greater capacity and less weight for elecric taxicabs. This battery was the first to bear the name Exide, short for “Excellent Oxide”. At the moment Exide Technologies is the world’s second-largest producer of automotive lead acid batteries for automotive and industrial applications.
Page 49 presents ETI Evolutionary Technologies Inc. If they don’t evolve who does? And indeed they did! Today the company does data integration and Business Intelligence.
Page 51 presents the company that invented MS SQL Server, Sybase. Around 1994 MS and Sybase had already gone through a troublesome relationship, ending with both companies having a DBMS. Magic of code! 
TI is always TI! (page 53)

Legent, on pages 56&57, was acquired one year later by Computer Associates. 
On page 61 we find Sequent Computer Systems, a computer company that designed and manufactured multiprocessing computer systems. They were among the pioneers in high-performance computing. In 1994 Sequent introduced the Symmetry 5000 series models SE20, SE60 and SE90, which used 66 MHz Pentium CPUs in systems from 2 to 30 processors. In 1996 they released the first of a new series of machines based on NUMA (non-uniform memory access) architecture. IBM then started Project Monterey with Santa Cruz Operation, intending to produce a NUMA-capable standardized Unix running on IA-32, IA-64 and POWER and PowerPC platforms. This project later fell through as both IBM and SCO turned to the Linux market, but is the basis for “the new SCO”‘s SCO v. IBM Linux lawsuit. Sequent was purchased by IBM in 1999.
Page 69 presents GTE, the largest of the “independent” US telephone companies during the days of the Bell System. GTE’s heritage can be traced to 1918, when three Wisconsin public utility accountants (John F. O’Connell, Sigurd L. Odegard, and John A. Pratt) pooled $33,500 to purchase the Richland Center Telephone Company. One acquisition after the other, the company grew up and in the late 1990s it was a huge multi-national telecommunication company. In 2000 the company merged with Bell Atlantic creating Verizon.
Page 77 tells us about a modern technology: AS/400 (ok, we use it today, too, but I’m not proud of that). SSA was a huge operator at the times of the ad. It took fate 12 years to have the company acuired by Infor.
Page 85 presents ROLM, and the company was already rolling downhill. A failed partnership and then acquisition by IBM, the loss of market to Nortel, the resale to Siemens AG. a few years later after this ad nobody would remember the company.
SoftAudit by Isogon on page 89 was acquired by IBM in 2005, consolidating the offer of software analysis and management applications.
Another amazing story is the one of Martin Marietta. Martin Marietta Corporation was an American company founded in 1961 through the merger of The Martin Company and American-Marietta Corporation. The Martin Company was an early U.S. aircraft company that now exists as Lockheed Martin. In 1982 Martin Marietta was subject to a hostile takeover bid by the Bendix Corporation. Bendix bought the majority of Martin Marietta shares and in effect owned the company. However, Martin Marietta’s management used the short time separating ownership and control to sell non-core businesses and launch its own hostile takeover of Bendix (known as the Pac-Man defense). The end of this extraordinarily bitter battle saw Martin Marietta survive; Bendix was bought by Allied Corporation and through later mergers and acquisitions is now part of Honeywell International brands. One year after this ad Martin Marietta merged with Lockheed Corporation to form Lockheed Martin, and the last drops of Martin Marietta are separated from the original company just one more year later, when Lockheed Martin splits off Martin Marietta Materials as a separate and independent entity. The company is still alive and working, as is Lockheed Martin.
Page 95 presents us a company founded in Cupertino, CA, but with a worse ending than the one of Apple. StrataCom was founded by 26 former employees of the failing Packet Technologies, Inc. Paul Baran was an employee and provided a spark of invention at the initiation of the Integrated Packet Exchange (IPX) project.
A rich collection of inventions were contained in the IPX, and many were provided by the other members of the development team. StrataCom’s implementation of ATM was pre-standard and used 24 byte cells instead of standards-based ATM’s 53 byte cells. However, many of concepts and details found in the ATM set of standards were derived directly from StrataCom’s technology. Two years after the ad on CIO the company was acquired by Cisco Systems forming the core of Cisco’s Multi-Service Switching Business Unit and helping to move Cisco more into the carrier equipment space.
The next page tells us that fate is funny and it simply takes time but everything converges. D&B Software was the software development part of the consultancy agency D&B giving Business Ingormation Reports. Acquired in 1995 by Geac compute, it was soon divided into two parts. Fate brought a company we already met, Infor, to acquire Geac in 2006, bringing both SSA and into the same infrastructure.
Curious trip, this voyage into the past. Amazing the connections between the companies and between people inside the various companies. Hope you enjoyed it as much as I did!

domenica 19 gennaio 2014

Tre Soldi

La settimana passata è andato in onda su Radio3 (Tre Soldi) un documentario sul mondo hacker. E sono molto onorato di dire che oltre ai celebri Carlo Gubitosa (@carlogubi), Michael Schrenk (@mgschrenk), Alessio Pennasilico aka "Mayhem" (@mayhem), Marco Calamari (marcoc.it), Arturo Filastò aka "Hellais"(@hellais), l'amica Elisabetta ha intervistato anche me. Grazie mille! Gli argomenti sono i più vari, ovvero da cosa sono gli hacker oggi, da dove vengono, che cosa fanno, da dove vengono i classici stereotipi sugli hacker. 
Qui trovate la scheda del documentario, qui le puntate: 1, 2, 3, 4
Buon ascolto! 

Edit:
Qui le puntate su SoundCloud: