sabato 11 luglio 2009

Step 2: Geolocating the problems

Siamo nel nostro paese di 20.000 persone che ha applicato con successo il passo 1: gente che si iscrive in comune per condiidere la propria rete wifi, server radius che regge il carico, iniziano ad aggregarsi nel progetto comuni limitrofi, ecc. Di certo non possiamo far morire qui il progetto lasciando ai cittadini solo uno strumento per accedere alle mail da tutta la città (ok, sarebbe già un passo avanti senza precedenti). Allora come possiamo trasformare un progetto di questo tipo in un progetto che possa essere davvero sensato per il comune? Come nel post introduttivo, può avere senso a mio avviso questo caso d'uso: Un utente passeggia o è in macchina in giro per la città e nota u problema. Tramite la rete Wifi o il GPS integrato nel cellulare, netbook, palmare, iphone è possibile dare una posizione più o meno precisa (raggio 10 metri massimo) del problema, e quindi è possibile inviare l'informazione al comune.
Da un punto di vista pratico sarebbe possibile sfruttare il già esistente SeeClickFix oppure creare una soluzione nuova basata non su Google Maps ma su OpenStreetMaps, in modo da essere open-source. La cosa interessante è che non dipende da chi scrive, il comune destinatario del messaggio, ma dall'area che questo comune osserva.
Ora, SCF ha dei problemi dati dal fatto che i messaggi che vengono salvati non sono categorizzati, cosa che sarebbe molto utile per riuscire a gestire, da parte di un comune, l'ottimizzazione dei movimenti di messa a punto. Infatti supponendo una categorizzazione, si potrebbe facilemte sapere solo quali strade sono dissestate e quindi in base a dati su traffico e ottimizzazione (fatta con normali algoritmi di ricerca operativa) si può pensare a risolvere i problemi senza sprecare troppo combustibile perchè si fa il giro ottimizzato per la soluzione. Stessa cosa dicasi per l'illuminazione pubblica.
Inoltre, tramite le applicazioni distribuite, è possibile per il comune dare informazioni a cittadini che magari possono non sapere come muoversi (perchè non locali) in caso di lavori stradali. Questo proprio tramite i client sui vari dispositivi. Quindi quando un utente entra nel territorio del paese, il client rileva la sua posizione spaziale e all'utente arrivano le indicazioni di come muoversi per evitare troppi intralci o per facilitare il transito.
Come la volta scorsa, nell'ultimo pezzo parliamo di soldi. Supponendo di voler fare una soluzione totalmente propria per ottimizzare le segnalazioni e permettere comunicazioni bidirezionali fra utenti e enti (pubblici e privati) è possibile innanzitutto creare un buon business model che unisca una offerta gratuita ad enti pubblici e permetta di ottenere guadagni da enti privati che vogliano usufruire del prodtto all'interno di proprie strutture (immaginate una guida grafica che vi permetta di andare da un'aula ad un'altra ad Ingegneria a Bologna o in IBM Boston o un sistema che permetta di darvi il benvenuto quando entrate in un palazzo dove dovrete tragicamente attendere molto a lungo). Nel caso questo buon business model fosse impossibile da praticare e nessuno voglia dare anche il minimo contributo ad un'idea buona, è sempre possibile basarsi sul fatto che gli hacker sono hacker e con un minimo di sponsorizzazioni comunali che dimostrino apprezzamento per la loro attività sarebbero disposti a lavorare per il bene comune (alla fine il mondo open-source ha un senso...)
Prossimo step: Essere da traino per il commercio

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