lunedì 28 ottobre 2013

Second Screen

Il film è un mix di immagini e audio. Ci racconta una storia che rappresenta un mondo. Fabrizio Capobianco racconta in questo articolo la sua visione sulle pubblicità sul second screen. Quello che mi chiedo è perchè si debba sempre pensare all'advertising. L'advertising è sicuramente importante, ma proviamo a non pensarci per un momento. Ci torneremo fra poco, perchè alla fine è una parte integrante della vita, ma partiamo senza.
Immaginate una scena di un thriller, e immaginate di vedere il protegonista avvicinarsi al cellulare. Lo prende, fa un numero, e a questo punto, mentre avvicina il cellulare all'orecchio, squilla il vostro smartphone. E voi sentite la telefonata, compresa la comunicazione dall'altra parte, cosa che lo spettatore "standard" non fa. Oppure immaginate una serie tv tipo Sex and the City. Le amiche passano davanti ad un negozio famoso, una delle ragazze guarda il cellulare e scrive unmessaggio. E qui torna l'advertising: sui device compare un messaggio "in tema" con notizie dei nuovi modelli, di quel negozio. E la possibilità di avere più notizie direttamente sul dispositivo. Oppure guardiamo Agents of S.H.I.E.L.D. Sky passa un sacco di tempo al cellulare. Quale migliore occasione per dare delle soddisfazioni agli utenti. Commenti sulle battute di Coulson, commenti off-screen su cose che succedono "altrove", notizie sul Rising Tide... Chi vuole può iscriversi e vivere l'esperienza "aumentata". Ma non aumentata "esternamente" come Lost Experience, ma bensì in modo organico e organizzato.
A mio avviso sarebbe una cosa meravigliosa. E con il giusto mix di strumenti, nemmeno troppo complessa da gestire...

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